curiosità stroriche padovane  1°

PADOVA NON E UNA BEOZIA

Cosi il conte Carlo Leoni intitolava un suo scritto col quale nel 1873 rimbeccava pubblicamente un' anonimo gazzettiere straniero che disprezzò Padova, da lui tanto amata. Da questo scritto apprendiamo anche noi che cos'era Padova 90 anni fa.

E vero che aveva soltanto 44107 abitanti, ma era sempre fiorente la sua celebre Università abbellita da gloriosi insegnanti come Vanzetti,Canestrini, Pinali Brunetti, Marzolo, Coletti, Omboni, Benvenisti, Foscarini, Rosanelli, Zanella, De Leva, Ferrai, Tolomei, Pertile, Bellavite) e altri che i più vecchi padovani ancora ben ricordano.

Fra gli scienziati cittadini appartenenti alla nobiltà c'erano un Cittadella ed un Malmignati e quel grande artista che fu il Selvatico e il naturalista A. Zigno, oltre a Ferdinando Cavalli, ad Erminia Fuà, - Fusinato, ad Andrea Gloria e cento altri. C'erano centodieci medici, settantasei avvocati, diciotto notai, più di cento professori e centonove ingegneri.

V'erano quattro biblioteche pubbliche' ed una infinita di private, tredici tipografie e sedici ,tra giornali, bollettini e riviste. Pittori come il Ganzotto, Caratti, Bertoli, Astolfi, scultori come il Sanavio, Ceccon, Rinaldi, Manzoni e Stradiotto, una fiorente scuola di musica ed ottimi maestri della stessa arte. E lunga ancora sarebbe la nota delle benemerenze di questa illustre città.

 

 

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Ignazio Sommer (Merzio)